Durante il mese di maggio molte specie di pesci attraversano la fase dell’accoppiamento.
Alcune di queste scene di accoppiamento, a volte spettacolari, sono visibili sulle rive del borgo.
Il cavedano, il cui nome scientifico è Squalius cephalus, appartiene alla famiglia dei ciprinidi, come la carpa, l’ alborella e il vairone.
Con questi ultimi due si può anche occasionalmente accoppiare, dando origine a degli ibridi.
E’ molto frequente incontrare il cavedano nella nostra zona di lago. Lo si può vedere nei pomeriggi d’ estate, quando lo strato superficiale dell’acqua è riscaldato dal sole, nuotare sotto il pelo dell’acqua alla ricerca di cibo, mentre d’inverno si ritira nei fondali profondi dove l’acqua mantiene un poco del calore accumulato durante il periodo estivo.
Si nutre di plancton e di piccoli pesci. Il suo comportamento mi ricorda quello di uno squalo, per come si aggira indisturbato balzando a volte sul pelo dell’acqua per catturare qualche piccola preda, o per come semina il panico tra i banchi di alborelle spuntando repentinamente dalle profondità.
E’ la specie più visibile lungo queste rive ghiaiose, ricche di pietre alloctone trasportate dal ghiacciaio e dall’acqua, pietre che in teoria potrebbero permettere a un esperto un campionamento della storia geologica dei nostri luoghi, dal borgo di Antesitum fino alla Valtellina e alla Svizzera.
In questa immagine, scattata a maggio, il cavedano, si accoppia lungo le rive del borgo nella zona antistante a via Volta. La femmina striscia il ventre sul fondale depositando le uova e i maschi in gruppo fanno a gara per fecondarle. Agglomerati di corpi si concentrano nel tentativo di mandare avanti il processo vitale. Come ogni altra specie comparsa sulla terra il cavedano tenta la sua espansione, infinita nell’intento ma finita nella pratica.
Sulla strada soprastante gli Antesitiani tentano anch’essi come tutte le altre specie, dai batteri, all’edera, all’ailanto, la loro espansione verso un progresso che si pensa infinito.