Pòlemos: battaglie medievali

La mia generazione, pur avendo anch’essa i suoi conflitti, non ha vissuto in prima persona i conflitti bellici che hanno interessato le generazioni precedenti. Nella zona di Antesitum si è riusciti negli ultimi sessant’anni a trovare equilibri di convivenza un pochino meno violenti, ma il nostro paese segue gli altri in guerre continue. Guerre che osserviamo da molto lontano. Spesso nei bar le si sostiene ostentando quel coraggio di chi si trova fuori tiro, a migliaia di miglia di distanza.

Ad Antesitum alcuni dei morti per i conflitti del secolo scorso sono ricordati nel sentiero dei cipressi sulla riva di Antesitum, in cui ogni cipresso è associato a un singolo soldato. Ogni volta che ci passo mi chiedo quale collegamento ci sia tra questi cipressi e le anime dei soldati morti in guerra. La risposta può essere spinta nel mito fino a pensare che questi cipressi siano quei soldati stessi in un’altra forma di esistenza.

Una battaglia del dodicesimo secolo: la battaglia di Benevento in una miniatura dell’epoca (da Wikipedia, l’enciclopedia libera)

La spiaggia di Antesitum può raccontare a un geologo la storia delle nostre zone. Le sue pietre sono scese a valle dalle Alpi con il ghiaccio durante l’ultimo periodo glaciale, in tempi in cui l’uomo era ancora scarsamente presente in Europa. Le onde del lago, spinte dai venti di valle che si alternano di giorno e di notte, battono queste rive da oltre diecimila anni.

Il borgo è protetto dai venti del Nord da una rocca, che da sempre ha salvaguardato gli approdi dei pescatori e dei traghettatori che si erano insediati a ridosso della spiaggia.

Nel dodicesimo secolo non esisteva alcun ponte tra Antesitum e la cittadina sul lato opposto, che era difficile da raggiungere senza una barca o senza essere dei buoni nuotatori. Il pesce era abbondante e si viveva di pesca e di trasporti da un riva all’altra. Un viaggiatore che voleva raggiungere la riva opposta si rivolgeva ai barcaioli antesitiani.

Il lago era all’epoca la più importante via di comunicazione e dalla rocca di Antesitum si controllavano i natanti provenienti da Nord, l’ingresso sul lago da Sud  e anche la via verso Civate, chiave della Brianza. Da questi elementi è si deduce quanto importante fosse Antesitum dal punto di vista strategico durante il medioevo.

Era l’epoca dei comuni e Mediolanum tentava con violenta insistenza di guadagnarsi spazio verso le Alpi. I nostri antenati antesitiani si allearono con Comum, mentre la cittadina fortificata sulla riva opposta, Castrum Leuci, si alleò con Mediolanum.

L’abisso che divideva gli antesitiani dalla cittadina sull’altro versante forse faceva sentire ancora più lontane le due cittadinanze.

Il controllo di Antesitum era appunto fondamentale per i comaschi, che da qui potevano rendere difficile la vita ai milanesi.

Una guarnigione comasca si era asserragliata ad Antesitum, non mi è chiaro se nella antica cinta muraria del borgo o nel Castellum, una fortificazione che si trova rappresentata sulla rocca di Antesitum in una cartina del cinquecento. Sul lago si combatteva con barche dotate di torri, lanciando pietre e oggetti infuocati con le macchine da guerra tipiche del medioevo.

Per sentirsi al sicuro la notte ci si proteggeva all’interno delle mura. Le notti medievali erano silenziose, ma silenziose furono probabilmente anche le barche dei lecchesi che una notte del 1126, scivolando sulla superficie del lago, con il favore dell’oscurità, riuscirono ad avvicinarsi al borgo e a penetrare all’interno della fortificazione.

La guarnigione comasca fu sorpresa nel sonno e dopo una battaglia che si descrive cruenta furono sopraffatti dai lecchesi. I lecchesi si insediarono da quel momento nel borgo. Sembra che i lecchesi, in ossequio alle regole dell’epoca, abbiano trattato con rispetto i morti comaschi, trasportandoli a Comum per la sepoltura.

Da allora Antesitum, che nel frattempo aveva preso nome San Gratum, cambiò ancora nome in Malgratum.

Il Castellum sulla rocca di Antesitum in una cartina di Hortelius